Prosegue anche nel 1° semestre 2016 il progressivo calo dei titoli protestati nella provincia di Lecce: da 11,8 milioni del 1° semestre 2015 si è passati agli attuali 7,7 mln. per un totale di 7.180 titoli protestati contro i 9.839 dell’analogo semestre dello scorso anno. La flessione complessiva in sei mesi è stata piuttosto elevata attestandosi al 34,4% per il valore e al 27% nel numero. Il calo più consistente si è registrato nelle cambiali diminuite del 28% passando da 9.013 titoli a 6.491 e del 37,2% nel valore (da 9,1 milioni agli attuali 5,7). Gli assegni sono diminuiti dell’11,5%, sono stati appena 525 quelli protestati contro i 593 dell’analogo periodo dello scorso anno, il loro valore, invece, è calato del 26,4% (passando da 2,4 a 1,7 milioni).
Verosimilmente il calo dei protesti è indice di miglioramento della capacità di tener fede ai propri impegni, segno, quindi, che le difficoltà economiche tendono ad attenuarsi” – commenta Alfredo Prete – “ma la contrazione è legata anche e forse soprattutto al fatto che ci sono meno titoli di credito in circolazione; le imprese, infatti, sono maggiormente “caute” nell’accettarli e le banche, con riferimento agli assegni, sono molto più selettive nella fase del rilascio. C’è poi un ulteriore aspetto da considerare: l’affermarsi di nuove modalità di pagamento elettronico, che fanno crescere i pagamenti virtuali e limitano il ricorso al contante, tendenza favorita dalla oramai quasi capillare diffusione degli smartphone. L’utilizzo crescente della moneta elettronica è confermato da Mastercard, secondo la quale in Italia, nel primo semestre del 2016, si è registrato un incremento del 360% dei pagamenti contactless. Si tratta di un cambiamento importante, una crescita “tecnologica” ed al tempo stesso culturale, che genera un mercato più efficiente e sicuro”.
