Il tessuto imprenditoriale salentino, tra luglio e settembre 2017, ha registrato un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni d’impresa pari a +292 unità; la dinamica di crescita rispetto allo stesso arco temporale del 2016 manifesta un lieve incremento, considerato che lo scorso anno il saldo è stato di +239 imprese. Ad evidenziarlo sono i numeri dell’anagrafe imprenditoriale tenuta dal registro delle imprese: nel trimestre estivo si sono iscritte 971 imprese (2 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno sorso) a fronte di 679 cessazioni, diminuite rispetto all’analogo trimestre del 2016 (730). Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita dello 0,40%, superiore sia a quello registrato nello stesso periodo del 2016 (+0,33%), che a quello rilevato a livello medio nazionale (0,30%). In ambito regionale, considerando il tasso di crescita, Lecce si colloca esattamente a metà della classifica: la precedono Brindisi (0,52%) e Taranto (0,48%), la seguono Bari (0,38%) e Foggia (0,31%); il tasso di sviluppo medio della Puglia si è attestato a +0,40%. Al 30 settembre di quest’anno le imprese registrate sono 72.979 per 86.178 localizzazioni, il saldo positivo del terzo trimestre ha bilanciato la più ridotta dinamica di inizio anno.
La lettura dei dati settoriali evidenzia una certa vivacità delle imprese sul fronte del digitale; tali imprese in Italia sono oltre 122.000, il 2,3% del totale delle imprese nazionali e comprendono i settori del commercio via internet, gli internet service provider, i produttori di software e coloro che elaborano i dati o gestiscono siti web; si “muovono”, infatti, ad un passo più spedito delle altre, in media creano più occupazione e generano più ricchezza del resto delle imprese. Negli ultimi due anni il loro fatturato è cresciuto a ritmi doppi rispetto agli altri settori; in relazione ai dati occupazionali, registrano anche delle performances migliori, infatti, mediamente, occupano 5,4 addetti, contro una media di 4,5 delle altre imprese. In Puglia, le “digital companies” sono 5.502 e nei primi nove mesi dell’anno hanno registrato 338 nuove iscrizioni, mentre nella provincia di Lecce sono 1.093, occupano 2.283 addetti e, tra gennaio e settembre 2017, ne sono nate 70. La crescita dell’imprenditoria digitale nel Salento negli ultimi anni è stata piuttosto sostenuta: basti pensare che al 30 settembre 2009 tali imprese erano 753 contro le attuali 1.093 (+45,2%), mentre la totalità delle imprese è cresciuta solo dell’1,2%.
“Sia a livello nazionale che provinciale il numero delle imprese del settore digitale è piuttosto contenuto, ma con un forte potenziale di crescita, in particolare al sud, dove si coglie l’interesse dei giovani verso il digitale” – commenta Alfredo Prete, presidente dell’Ente camerale - e, in considerazione di ciò, la Camera di Commercio di Lecce, che fa parte del network 4.0, sta attivando il Punto di Impresa Digitale, una struttura di servizio con l’obiettivo di favorire la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie da parte delle MPMI salentine di tutti i settori economici. Il sistema camerale, per la medesima finalità, ha proposto al governo, in occasione della recente assemblea tenutasi a Siracusa, l’inserimento nella legge di bilancio di una importante modifica: destinare i risparmi delle Camere di Commercio, derivanti dalle storiche norme sul contenimento della spesa, fino ad oggi utilizzati a livello nazionale per il riequilibrio del bilancio dello Stato, al rafforzamento dei consorzi fidi territoriali, al fine, nel nostro caso specifico, di agevolare gli investimenti delle imprese salentine in un percorso di innovazione 4.0”
