Un 
          Osservatorio online per conoscere il turismo provinciale
        
 
          
         
        Questo portale contiene informazioni relative all’Osservatorio 
          Turistico della Provincia di Lecce, uno strumento finalizzato alla definizione 
          di strategie di sviluppo condivise e per favorire la promozione del 
          sistema turistico locale nel suo complesso.
        
          La definizione di un prodotto turistico competitivo richiede infatti 
          la definizione di strategie e politiche sul territorio che devono essere 
          condivise da pubblico e privato e basate su una serie di dati e informazioni 
          specifiche.
        
          Molte sono le informazioni disponibili, ma sono raccolte, elaborate 
          e rese fruibili in modo frammentato. L’osservatorio invece vuole 
          promuovere un 
          
          
          
          a sistematizzazione dei dati e una integrazione con informazioni di 
          difficile reperimento. 
        
          Nel 2008 si avvia quindi la prima edizione dell’Osservatorio, 
          ponendo le basi per lo sviluppo di questo strumento nel corso degli 
          anni successivi. 
          L’osservatorio è composto di 2 rapporti uno dedicato alla 
          domanda turistica 
          e uno all’offerta turistica 
          provinciale. 
        
          Per la loro realizzazione sono state raccolti e organizzati i dati relativi 
          alla consistenza e alla movimentazione turistica in modo da fornire 
          un quadro dettagliato e aggiornato il più possibile. 
          Tali dati provenienti da fonti pubbliche (ISTAT e APT) sono stati integrati 
          con altri dati originali ottenuti con indagini sul campo o con ricerche 
          specifiche su internet. 
         
        
 Le 
          eccellenze e le criticità del sistema turistico leccese
         
          I trend relativi ai flussi 
            turistici e alla consistenza 
            dell’offerta ricettiva sono tutti positivi; questo 
            indica che il territorio ha una adeguata capacità attrattiva 
            rispetto ai mercati di riferimento.
          Il dato che però emerge in 
            maniera molto evidente dalle varie analisi è l’altissima 
            
stagionalità dei flussi 
            turistici e il conseguente adeguamento a questo andamento 
            dell’offerta.
 
           
            La provincia attrae turisti 
              prevalentemente italiani che ricercano una vacanza 
              leisure al mare della durata di una o due settimana concentrata 
              sui mesi da giugno a settembre. I flussi più consistenti 
              vengono da Puglia, Campania, Lazio e Lombardia; si stratta di regioni 
              che anche a livello italiano generano consistenti flussi turistici. 
            
           
          Il mercato estero è poco significativo al momento, ma non 
            privo di interesse in una prospettiva di destagionalizzazione e riorientamento 
            strategico del settore. I paesi 
            di referimento sono prevalentemente europei, e la Germania 
            da sola rappresenta un quarto di tutti gli arrivi stranieri.
           
            L’offerta nel tempo si è evoluta verso questo modello 
              di turismo balneare: il periodo estivo è quello con le maggiori 
              richieste e per far fronte a questa domanda sono state create tante 
              microstrutture stagionali che hanno sì da un lato consentito 
              di coprire molto efficacemente il territorio creando anche una certa 
              mobilità dall’entroterra, ma che non sono state capaci 
              di apportare innanzitutto un incremento significativo di posti letti 
              e probabilmente hanno immesso sul mercato tanti operatori che non 
              avevano o non hanno ancora raggiunto una adeguata professionalità 
              nella gestione di strutture turistiche. 
             
           
           
            Dall’analisi qualitativa dell’offerta emerge che nei 
              mesi di massima concentrazione dei flussi (picco di agosto) l’extralberghiero 
              è la soluzione “quantitativa” che consente di 
              ospitare i turisti; ma poi l’immagine che ne risulta è 
              di aperture frazionate anche talvolta con interruzione del servizio 
              e standard qualitativi molto disomogenei. Non emerge infatti uno 
              standard di servizio 
              riconoscibile in questo contesto così frammentato.
             
           
           
            Anche il fenomeno degli 
              affitti turistici è esemplificativo di questo 
              modello evolutivo estrememente vulnerabile: i prezzi sono alti; 
              molte delle strutture offerte sono fuori dal sistema imprenditoriale 
              e dai controlli ad esso collegati per garantire un adeguato livello 
              di servizio. La domanda invece va verso una richiesta sempre più 
              precisa di un modello abitativo con uno standard di dotazioni e 
              di servizio medio. 
             
           
          Il sistema turistico provinciale 
            dimostra una certa dinamicità, ma lo sviluppo non risulta sufficientemente 
            guidato verso obiettivi con ricadute sul territorio di medio e lungo 
            periodo. C’è però quindi ancora lo spazio per 
            azioni di marketing territoriale che si fondano su una visione comune 
            condivisa degli operatori pubblici e privati.