Unioncamere informa che sta circolando presso alcune imprese un nuovo formulario, quale certificazione richiesta dalle Autorità cinesi per l'importazione di prodotti alimentari.
L'Ambasciata d'Italia in Cina ha riferito che si tratta di una bozza del cosiddetto “harmonized certificate”, un nuovo certificato che si applicherà a tutti i prodotti alimentari destinati al mercato cinese ai sensi della nuova normativa AQSIQ (General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine, organano amministrativo ministeriale cinese) introdotta nel Paese.
Tale normativa dovrebbe entrare in vigore dal 1 ottobre p.v., ma sta ricevendo una ferma opposizione da parte di tutti i principali Paesi che esportano in Cina (inclusa l'UE) e ritengono il provvedimento “sproporzionato e ingiustificato”. Attualmente sono in corso negoziati in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio per scongiurare l’introduzione di un nuovo certificato che rappresenterebbe una ulteriore barriera non tariffaria all’ingresso nel mercato cinese.
Inoltre, il Ministero della Salute ha confermato che, allo stato attuale, non risulta concordato alcun modello di certificazione tra l'UE e la Cina. Nel caso in cui si dovesse arrivare ad uno standard concordato, il documento sarà diramato alle ASL attraverso le Regioni, in quanto competenti al rilascio di tali certificazioni.
Pertanto, si informano le imprese esportatrici di prodotti alimentari in Cina, qualora dovessero ricevere dai propri partner commerciali richieste di produzione di tali certificati, che la certificazione in questione non è ancora in vigore, e sarà nostra cura fornire aggiornamenti non appena forniti dalle competenti Autorità.
